CORFÙ
Aristocratica e cosmopolita, romantica e colta; con un’atmosfera europea e occidentale, e un fascino inalterato nel tempo; un gioiello della natura e della cultura, dalla bellezza insuperabile: questa è la Scheria di Omero, il mitico paese dei Feaci, dove fece naufragio Ulisse nel suo viaggio verso Itaca; è l’isola di smeraldo, oggetto del desiderio e bottino di potenti imperatori e monarchi. Romani, bizantini, angioini, veneti, francesi, russi, inglesi, tutti hanno lasciato una traccia nella personalità incomparabile di Corfù. I quattro secoli di dominio veneziano hanno segnato in modo inconfondibile l’architettura dell’isola, gli usi e la cultura dei suoi abitanti; e le tracce dell’influenza francese e inglese sono visibili ovunque. La pervasiva educazione musicale e la passione per il canto, la nobiltà innata e la cortesia aristocratica, il gusto raffinato e la famosa “follia” corfiota (una particolare miscela di libertà e gioia di vivere), sono le caratteristiche affascinanti degli abitanti dell’isola.
Corfù è l’isola più settentrionale e occidentale dell’Eptaneso (“Sette Isole”); è situata a breve distanza dalla Grecia continentale e vicinissima all’accesso al mare Adriatico. L’omonima città di Corfù è capoluogo della prefettura di Corfù e sede amministrativa della regione delle Isole Ionie.
Il cuore della moderna Corfù batte nel suo centro storico, dentro le antiche mura tra le due imponenti cittadelle veneziane, la Fortezza Vecchia e la Fortezza Nuova. In quest’area sono concentrate le più importanti attrazioni cittadine: la famosa Spianada con i tigli profumati, la piazza più grande di tutti i Balcani; la passeggiata cosmopolita di Liston con i suoi archi, i lampioni e i caffè, eredità dei francesi, una Rue de Rivoli in miniatura; il grandioso palazzo dei Santi Michele e Giorgio, edificio neoclassico del XIX secolo realizzato in pietra maltese dai governanti inglesi dell’isola; e, naturalmente, il famoso “Campiello”, l’antica città veneziana di Corfù, sito registrato dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità: un suggestivo labirinto medievale di stretti vicoli (kantounia), piazzette adorne di cisterne ornamentali e antiche chiese, alte case rosse o color terracotta sormontate da tetti di tegole, bucati stesi attraverso la strada da un balcone all’altro, sopra le teste dei passanti; e l’affollato mercato centrale.
E’ uno scenario fiabesco, pieno di angoli pittoreschi che testimoniano il ricco retaggio spirituale e artistico di Corfù. Da notare: la storica chiesa dedicata al patrono Santo Spiridione con il campanile a torre, opera post-bizantina del XVI secolo; l’emblematico teatro dell’Opera di S. Giacomo, oggi sede del municipio; il palazzo seicentesco dell’arcivescovo latino; l’edificio neoclassico del Museo delle Banconote di Corfù.