ANCONA
Forse non ha l’abbagliante fulgore delle città italiane più famose, ma, come ogni personalità forte, ha un carattere autentico che la distingue: il capoluogo della verdissima regione Marche, con il porto più grande dell’Italia centrale, è una vera sorpresa. Una natura scenografica, piena di parchi in collina con vista sull’Adriatico. Un pezzo di vecchia Europa ingioiellato di rovine romane e maestosi palazzi rinascimentali con i colori della terra. Un paradiso gastronomico ricco di frutti di mare. I suoi abitanti? Ospitali, esigenti ma discreti, devoti all’aperitivo quotidiano delle 18.30, ma ancor più amanti del teatro e dell’opera, sono il pubblico teatrale più appassionato d’Italia.
La storia di Ancona è stata decisa dalla sua geografia. Posta sulla costa orientale italiana, una penisola ai piedi del magico Monte Conero abbraccia da secoli l’Adriatico, creando un porto naturale unico. I Greci di Siracusa furono i primi ad apprezzarne l’importanza, fondando qui la propria colonia nel 387 a.C. Il nome che le dettero si ispirava alla parola che in greco indica il gomito (Αγκών), a significare la forma della penisola sulla carta geografica italiana. La città, famosa per i suoi vini e la sua porpora, conobbe l’apice della gloria in epoca romana, quando il suo porto era tra i più importanti dell’impero.
Ancona conservò per secoli la sua grandezza: fu una delle cinque repubbliche marinare dell’esarcato bizantino di Ravenna, nonché territorio privilegiato dello Stato Pontificio fino all’unione con il Regno d’Italia.
Dalla cima del colle Guasco si gode l’impareggiabile panorama della Città Vecchia e dello storico porto. Qui sul colle si trova il simbolo di Ancona, la Cattedrale di S. Ciriaco, capolavoro dell’architettura bizantina, romanica e gotica, costruito sulle rovine dell’antica acropoli greca. A breve distanza e in posizione altrettanto privilegiata, sorge un altro monumento emblematico: l’elaborato Arco di Traiano, opera del II secolo a celebrazione dell’imperatore romano che protesse il porto con opere di fortificazione. E dall’alto si rivela un’altra immagine grandiosa: la maestosa Mole Vanvitelliana o Lazzaretto del XVIII secolo, una gigantesca fortezza militare pentagonale, come un’isola di pietra nel cuore del porto, oggi adibita a centro culturale.
Una passeggiata nel centro storico con i vicoli lastricati, le belle piazze e i suggestivi caffè rivela alcuni dei monumenti più importanti di Ancona. La sorprendente chiesa barocca di S. Domenico in Piazza del Plebiscito, che ospita capolavori d’arte come la “Crocefissione” di Tiziano e l’”Annunciazione” del Guercino. L’imponente Palazzo Ferretti del XVI secolo, sede del Museo Nazionale Archeologico delle Marche. Lo storico Teatro delle Muse (1826), una splendida composizione di capitelli ionici e fregi a bassorilievo che rappresentano Apollo e le nove Muse. La chiesa di San Francesco alle Scale, del XV secolo, dal magnifico ingresso veneto-gotico, opera del famoso scultore veneto Giorgio Orsini. E, naturalmente, la fotografatissima Fontana del Calamo del XVI secolo, che promette a chi ne beve l’acqua di tornare presto ad Ancona.